Il mobbing è una forma di violenza psicologica sul lavoro, caratterizzata da comportamenti ostili, sistematici e prolungati nel tempo, messi in atto da colleghi, superiori o datori di lavoro, con lo scopo o l’effetto di isolare, danneggiare o spingere il lavoratore a dimettersi.
⚠️ Elementi che definiscono il mobbing
Per essere considerato mobbing, devono esserci elementi precisi, tra cui:
Comportamenti ostili e ripetuti (es. umiliazioni, critiche ingiustificate, isolamento)
Durata nel tempo (non è un evento isolato, ma continua per settimane o mesi)
Intento persecutorio (volontà di danneggiare il lavoratore)
Squilibrio di potere tra chi attua il mobbing e la vittima
Conseguenze psicofisiche sulla vittima (ansia, depressione, malessere, malattia)
Contesto lavorativo (deve avvenire in un ambiente di lavoro, pubblico o privato)
Esempi di comportamenti mobbizzanti
Esclusione da riunioni o comunicazioni importanti
Critiche continue e immotivate
Dequalificazione o svuotamento del ruolo
Minacce velate o aperte
Controlli esasperati o imposizione di compiti umilianti
⚖️ Tutela legale
In Italia, il mobbing non è espressamente previsto da una legge specifica, ma è riconosciuto e punito dalla giurisprudenza sulla base di:
Art. 2087 c.c. (tutela della salute del lavoratore)
Art. 32 Costituzione (diritto alla salute)
Responsabilità civile per danni patrimoniali e non patrimoniali
In alcuni casi può configurarsi anche un reato (es. stalking, lesioni, violenza privata).
🛡️ Cosa fare se pensi di subire mobbing
Documentare tutto (mail, messaggi, testimonianze)
Rivolgersi al medico o psicologo (per certificare i danni)
Consultare un avvocato del lavoro
Eventualmente denunciare all’Ispettorato del Lavoro o presentare causa civile